Web Reputation Aziendale sui motori di ricerca

La reputazione online, detta anche brand web reputation nel caso delle aziende, fa riferimento alle attività di monitoraggio, verifica, tracciamento ed eventuale rimozione di qualsiasi contenuto negativo sia presente nei risultati di ricerca di Google relativamente alla propria azienda. Le aziende devono, in genere, monitorare la propria brand reputation, e spesso si avvalgono di consulenti esterni specializzati nel settore.

Qualsiasi azienda abbia dei risultati di ricerca su Google che la riguardano non sempre ha la possibilità di controllare al 100% la qualità e la veridicità di quello che viene mostrato. E questo è un problema da prendere seriamente in considerazione, in quanto può danneggiare l’immagine del brand e creare problemi a vari livelli. Un caso classico potrebbe essere quello di alcuni siti di recensioni, i quali spesso potrebbero mostrare recensioni negative su di noi o sulla nostra azienda. In questi casi un primo modo di agire è quello di sfruttare più strategie per evitare di mostrare questi commenti negativi in prima pagina.

Come fare a sapere cosa dicono le persone riguardo il nostro brand? La sentiment analysis è una attività ricorrente fondamentale nella gestione della reputazione online, che permette di monitorare nel tempo come si evolve la percezione del pubblico del brand. A questo scopo vengono utilizzati diversi software come:

  • Google Alert per ricevere avvisi via mail ogni volta che il brand viene citato in qualche fonte. Tra l’altro è un tool del tutto gratuito
  • Seozoom o Semrush per individuare le ricerche che nominano il brand
  • Mention per monitorare il web e scoprire tutte le conversazioni che riguardano il brand
  • la ricerca su Facebook per individuare post di persone che menzionano il brand

Una volta individuati i contenuti che si vuole eliminare ci sono due modi principali per poterli rimuovere dalle SERP (pagine dei risultati dei motori di ricerca) di Google:

  • Avvalersi del diritto all’oblio
  • Utilizzare la SEO per inserire contenutipositivi’ che nella classifica dei risultati risultino in posizioni più elevate rispetto ai contenuti negativi.

Quando si parla di diritto all’oblio si intende letteralmente il diritto ad essere dimenticati dal web. È stato esaminato nella sentenza della Corte di Giustizia UE del 13.05.14, la quale afferma che esiste il diritto a che il proprio nome non sia associato a un qualche risultato, evento e/o circostanza tramite una ricerca in rete. Per ricorrere al diritto all’oblio occorre seguire una procedura e ovviamente, certificare la propria identità e fornire valide motivazioni sul perché si vuole deindicizzare un contenuto.

Web Reputation Aziendale sui motori di ricerca

La reputazione online, detta anche brand web reputation nel caso delle aziende, fa riferimento alle attività di monitoraggio, verifica, tracciamento ed eventuale rimozione di qualsiasi contenuto negativo sia presente nei risultati di ricerca di Google relativamente alla propria azienda. Le aziende devono, in genere, monitorare la propria brand reputation, e spesso si avvalgono di consulenti esterni specializzati nel settore.

Qualsiasi azienda abbia dei risultati di ricerca su Google che la riguardano non sempre ha la possibilità di controllare al 100% la qualità e la veridicità di quello che viene mostrato. E questo è un problema da prendere seriamente in considerazione, in quanto può danneggiare l’immagine del brand e creare problemi a vari livelli. Un caso classico potrebbe essere quello di alcuni siti di recensioni, i quali spesso potrebbero mostrare recensioni negative su di noi o sulla nostra azienda. In questi casi un primo modo di agire è quello di sfruttare più strategie per evitare di mostrare questi commenti negativi in prima pagina.

Come fare a sapere cosa dicono le persone riguardo il nostro brand? La sentiment analysis è una attività ricorrente fondamentale nella gestione della reputazione online, che permette di monitorare nel tempo come si evolve la percezione del pubblico del brand. A questo scopo vengono utilizzati diversi software come:

  • Google Alert per ricevere avvisi via mail ogni volta che il brand viene citato in qualche fonte. Tra l’altro è un tool del tutto gratuito
  • Seozoom o Semrush per individuare le ricerche che nominano il brand
  • Mention per monitorare il web e scoprire tutte le conversazioni che riguardano il brand
  • la ricerca su Facebook per individuare post di persone che menzionano il brand

Una volta individuati i contenuti che si vuole eliminare ci sono due modi principali per poterli rimuovere dalle SERP (pagine dei risultati dei motori di ricerca) di Google:

  • Avvalersi del diritto all’oblio
  • Utilizzare la SEO per inserire contenutipositivi’ che nella classifica dei risultati risultino in posizioni più elevate rispetto ai contenuti negativi.

Quando si parla di diritto all’oblio si intende letteralmente il diritto ad essere dimenticati dal web. È stato esaminato nella sentenza della Corte di Giustizia UE del 13.05.14, la quale afferma che esiste il diritto a che il proprio nome non sia associato a un qualche risultato, evento e/o circostanza tramite una ricerca in rete. Per ricorrere al diritto all’oblio occorre seguire una procedura e ovviamente, certificare la propria identità e fornire valide motivazioni sul perché si vuole deindicizzare un contenuto.