Il Metaverso è un concetto di grande attualità, soprattutto nel comparto tecnologico dell’ultimo periodo. Infatti, non solo i grandi nomi e le celebrità più famose, ma anche i classici utenti si stanno interessando del Metaverso, domandandosi quale impatto il Metaverso stesso avrà sul mondo.
Le discussioni sul Metaverso, inevitabilmente, si legano anche ad un altro concetto, quello di Web3, considerato una “ripetizione” dello stesso Internet, che ogni giorno usiamo, e su cui si basa lo stesso Metaverso.
Il concetto di Web3 interessa da vicino anche l’ultimo progetto dell’esperto imprenditore Daniele Martinelli e che prende il nome di Umetaworld. Parlando di questo, Daniele Marinelli presenta la sua iniziativa Umetaworld e, allo stesso tempo, spiega come si collega al concetto di Web3.
Partendo dai vantaggi che questo ideale potrebbe fornire al mondo, Daniele Marinelli spiega che il Web3 potrebbe rappresentare un’iniezione di fiducia per tutto il globo. Soprattutto negli ultimi due anni, dove l’attenzione è stata assorbita totalmente dallo scoppio e dal protrarsi della pandemia COVID – 19, che ha sconvolto gli equilibri personali e mondiali, Marinelli sottolinea come gli utenti abbiano perso totalmente la fiducia nei confronti delle aziende che li servono, soprattutto in tema di protezione e salvaguardia della privacy.
Però, a differenza della rete che usiamo quotidianamente, Daniele Marielli evidenzia come il Web3 basi il suo funzionamento sulla blockchain, caratterizzato da un elevato livello di decentralizzazione a cui l’utente non è abituato. Questa nuova logica di funzionamento, dunque, potrebbe aiutare gli utenti a riacquistare la fiducia perduta.
Alla luce di queste importanti novità, Daniele Marinelli ha deciso di puntare tutto sul Metaverso, perché il suo uso non resti limitato al settore del gioco, ma possa toccare tutti gli utenti, anche come esperienza personale di fruizione. Daniele Marinelli, poi, prevede che il Metaverso potrà evolvere nel momento in cui tutti i device e gli occhiali saranno meno cari da acquistare e più facili da trasportare, diventando così degli strumenti adottati da tutta la popolazione mondiale. In più, l’imprenditore Daniele Marinelli prevede come la posta elettronica verrà sostituita dalle app di messaggistica e le firme digitali saranno sostituite dall’identità digitale.
Daniele Marinelli, poi, evidenzia come il mondo conosca il Metaverso, ma non in modo completo ed adeguato. Infatti, attualmente il Metaverso viene associato soprattutto ad avatar, virtualità, shopping e occasione di socializzazione. Ma, aggiunge l’imprenditore Daniele Marinelli, la conoscenza del Metaverso dovrebbe essere estesa anche ad altri usi. Il Metaverso, infatti, potrebbe essere usato per accedere a contenuti e servizi, stando direttamente a casa e con un solo click, vivendo un’esperienza immersiva neppure lontanamente paragonabile alla navigazione vissuta con il web 2.0.
Pertanto, evidenzia l’imprenditore Daniele Marinelli, il Metaverso non sarà una meteora destinata a sparire, poiché verranno alla luce sempre nuove cose da poter fare ricorrendo al Metaverso stesso. E, proprio parlando di uso del Metaverso, l’imprenditore Daniele Marinelli prevede come sia possibile fare shopping, organizzare incontri e meeting e accedere a servizi di ogni genere.
Ma i nuovi progetti di Daniele Marinelli sono orientati a voler riconquistare la fiducia degli utenti, ormai sempre più attenti alla salvaguardia della privacy e alla protezione dei loro dati. Per questo motivo, Daniele Marinelli propone di ricorrere all’uso di app che proteggono i dati e, a tal proposito, desidera mettere al centro di ogni sua iniziativa la blockchain, al fine di realizzare identità digitali uniche per i propri utenti, protette da qualsiasi accesso indesiderato e forzato. Ma se questi dati dovranno essere a diretta ed immediata disposizione dell’utente, che dovrà anche godere dei benefici connessi, allo stesso tempo non dovranno essere collegati allo stesso da parte delle aziende che lavoreranno per lui.
Infine, Daniele Marinelli sottolinea che è impossibile non condividere alcun dato con le aziende, soprattutto quando questo equivale ad ottenere qualcosa che piace o di cui si ha bisogno. Infatti, tutti gli utenti hanno già rinunciato ad una porzione della loro privacy nel momento in cui accettano di acquistare ed usare uno smartphone. Pertanto, afferma l’imprenditore Daniele Marinelli, la questione ruota intorno alla protezione delle modalità con cui vengono usati i dati degli utenti. Utenti che, dunque, si rendono disponibili a condividere i loro dati, purché acquisiscano benefici in termini di sicurezza e protezione della loro privacy.