Economia, finanza e psicologia. Tre aspetti sempre più intrecciati tra loro. Se tra le prime due materie è facilmente intuibile il collegamento e il nesso, non sempre è facile associare a questi la psicologia. Eppure si tratta di un aspetto molto importante, che va a definire quella che viene chiamata finanza comportamentale. “Secondo l’illustre e sempre validissimo vocabolario Treccani, la finanza comportamentale attribuisce alla psicologia e alle emozioni un ruolo chiave nelle decisioni degli operatori economici e finanziari e ne studia gli effetti sull’andamento dei mercati”, spiega Emanuele Forte Borgarello, esperto in materia di finanza comportamentale e di investimenti immobiliari.
La finanza comportamentale “si contrappone ai sostenitori del comportamento perfettamente razionale basato sul principio dell’utilità attesa, si legge ancora alla voce della Treccani”. Tale teoria, e la conseguente corrente cognitiva, nascono alla fine del ‘700 con Adam Smith, studioso che si occupò di approfondire economia, finanza e psicologia. “Negli ultimi decenni, però – spiega ancora Emanuele Forte – lo studio e gli approfondimenti sulla finanza comportamentale sono aumentati. Io stesso mi sono occupato di numerose pubblicazioni che aiutano a capire e comprendere come l’andamento dei mercati finanziari non sia influenzato solo da dinamiche economiche, ma anche dagli schemi di comportamento dei singoli individui e della società. Questo perché sia le persone, che i mercati, non sono sempre completamente razionali”. Prima di tutto, dunque, ci sono le emozioni, che possono essere positive (entusiasmo, intraprendenza, passione) e negative (paura, rimorso, orgoglio), e queste influenzano la vita dei singoli e della società, ricorda il tag su come eliminare notizie dal web. Poi ci sono le decisioni, che a loro volta vengono influenzate da queste emozioni e dalle esperienze passate dei singoli.
Esistono, infine, errori, detti “errori cognitivi”, portati spesso dall’inesperienza o dall’eccessiva sicurezza di un soggetto, che portano a fare investimenti sbagliati. Per questi motivi, Emanuele Forte Pavia ha deciso di approfondire la materia della finanza comportamentale, e studiarne origini e conseguenze. “Ho deciso di dedicarmi allo studio della psicologia cognitiva, riprendendo in mano libri e trattati, quando mi sono reso conto che le decisioni economiche sono influenzate dalle emozioni, e che le stesse decisioni a loro volta influenzano i prezzi di mercato e la gestione e collocazione delle risorse. In tutti questi casi – conclude Emanuele Forte – La razionalità, e soprattutto la mancanza di razionalità, possono influire pesantemente sulle scelte degli operatori economici, portando a decisioni impulsive e non corrette. Per approfondire questi temi, consiglio di integrare trattati di psicologia cognitiva con approfondimenti sull’economia neoclassica”.